@Il percorso.
Il nome non è stato scelto, è stato “imposto” dai fatti di cui il Massiccio del Monte Grappa è stato teatro durante la Prima Guerra Mondiale.
I partecipanti partiranno dal ristorante Antica Abbazia nel comune di Borso del Grappa, per poi attraversare in poche ore quasi tutti i comuni del comprensorio del Brenta. 46,5 km in autosufficienza e 2900 metri di dislivello positivo per una gara che è un vero e proprio tuffo nella storia. L’itinerario, di corsa, segue tutti i principali crinali della Cima Grappa ricalcando, dove possibile, i tratti di trincea della Grande Guerra e l’alta via degli Eroi.
Il percorso si svolge principalmente su sterrato e single track privilegiando i crinali e gli spazi aperti per offrire ampie panoramiche sulla pianura e i monti circostanti.
Partiti dalla Valle di S. Felicita si affronta l’impegnativa salita sul crinale Sinistro (orografico) che porta a Campo Croce. Il percorso non dà tregua e sale ripido, con uno scorcio sulla zona di partenza, sino a Malga Legnarola. Un panorama mozzafiato che spingerà gli atleti fino alla fine della faticosa salita che culminerà nell’attraversamento dell’Ossario del Monte Grappa, in rigoroso silenzio.
Si transita quindi nei pressi del Rifugio Bassano per poi prendere una leggera discesa sino ad aggirare la dismessa Caserma Italo-Americana. Transitando ancora in salita, si procede verso il Monte Pertica. Da qui, via a tagliare tutto il pendio nord del Massiccio in un tratto di falsopiano, costellato di cippi commemorativi. Raggiunto il crinale ovest, lo si percorre tutto, prevalentemente in discesa, in un susseguirsi di collinette dove lo sguardo spazia sul Massiccio e le montagne circostanti. Il terreno agevola la corsa essendo prevalentemente prativo e morbido. A questo punto, ripida discesa fino al Finestron, “finestra” panoramica a strapiombo sulla Valsugana, e poi, per un tratto di bosco su saliscendi ‘rilassanti’, verso la magnifica vetta del Col del Fenilon. In leggera discesa su terreno misto, si raggiunge Campo Solagna, ove si sale verso il Col Campeggia e le relative trincee. Ed eccoci all’ultima salita della grande “cavalcata”. Al termine infatti si prende la discesa verso valle non molto ripida ma abbastanza tecnica.
Una corsa nella memoria e nella storia del nostro paese attraverso quei luoghi che sono stati teatro della prima Guerra Mondiale e che hanno segnato il destino dell’Italia e quello di centinaia di uomini.
Il tutto nel classico “spirito trail”, un vero e proprio modo di vivere il contatto con la natura e il territorio, con una particolare attenzione al rispetto dell’ambiente, secondo quanto stabilito dal Manifesto Italiano del Trail.
Video Trail degli Eroi - Presentazione 2013 |